I Sentieri

La pineta di San Carlo
Tempo di percorrenza: 15 minuti
grado difficoltà: molto facile

Zona panoramica vicinissima al paese, facilmente raggiungibile a piedi seguendo il sentiero adiacente la Chiesa Parrocchiale. Il breve sentiero in salita porta ad una pineta impiantata nei primi anni del secolo; tra i tronchi resinosi si intravvede la Cappelletta di San Carlo, costruita su quest’ultima nel XVII secolo.
Da qui si può osservare l’intero paese, Monte Moro, Monte Malanotte, il Serro, Mondagnola, Straluzzo, Mondovì.

Passeggiata sui Serri
Tempo di percorrenza: 1 ora
Grado difficoltà: molto facile

Rilassante passeggiata di breve durata, caratterizzata dalla dolcezza del paesaggio e dall’ampio panorama che rendono ancora più piacevole il cammino. Si consiglia di portarsi presso la vecchia stazione di partenza dello skilift “Rododendro”,in corrispondenza del tunnel al fianco al lago artificiale in località Pasquireaux percorrendo via Fontana Vecchia e via Roma, quindi imboccare a destra la carrareccia sterrata che conduce alla pineta del Gancio. Raggiunta la Croce in legno si scende lungo la mulattiera che raggiunge in dolce discesa la zona dei Serri, ampio costone con rada vegetazione e prati erbosi che domina l’abitato di Frabosa. E’ questo un luogo piacevole per una sosta o per brevi esplorazioni nei dintorni. Per scendere in paese occorre imboccare la mulattiera che partendo dal Piloncino votivo scende con dolci tornanti in direzione del centro di Frabosa Soprana.

Passeggiata Frabosa Soprana-Serro
Tempo di percorenza: 2 ore
Grado di difficoltà: facile

Dal centro dell’abitato di Frabosa Soprana (mt.900) si raggiunge la locale caserma dei Carabinieri in località Truna e, quindi, si continua a salire su asfalto fino alla località Pasquireaux(mt.960). Qui si imbocca, sulla destra, la carrareccia che, costeggiando le abitazioni del Villaggio Viara, giunge ad un colle sovrastato dalla Pineta del Gancio.Quindi si prosegue, con breve tratto di ripida salita, fino a raggiungere Case Pajana(mt.980)da dove inizia il sentiero vero e proprio. Si lasciano sulla destra le case e, dopo aver superato un rigagnolo, ci si inoltra nel bosco di castagni . Costeggiando in quota il fianco della montagna e oltrepassata una curva, che offre una gradevole vista sulla frazione Serro,si giunge presso due case isolate in località Rocce Soprane(mt.1084). Si prosegue lungo il sentiero principale, si supera un tratto spesso umido e fangoso ,si attraversa un ruscello(Rio Canà) e mantenendo la quota si attraversa un altro piccolo corso d’acqua fino a sbucare in un prato nei pressi di alcuni ruderi. Si prosegue in piano per breve tratto, quindi, si scende per ripidi tornanti nel bosco fino a giungere a Case Rocce Sottane(mt.975). Si segue allora il sentiero che scende a destra fino a raggiungere il Rio del Biale,si scende dolcemente lungo le sue sponde,lo si attraversa una volta e si giunge presso una strada carrozzabile che, sulla sinistra, con corso pianeggiante, conduce sulla piazza di frazione Serro(mt.856).

Il giro di Monte Moro
Tempo di percorrenza: 4,30 ore
Dislivello: 800 metri
grado difficoltà: media (per buoni camminatori)

Questo itinerario è indicato per buoni camminatori, non tanto per le difficoltà, ma piuttosto per la lunghezza del percorso (15 km.) e la durata dell’escursione. Dall’abitato di Frabosa occorre raggiungere la locale Caserma dei Carabinieri quindi dalla vecchia partenza dallo skilift Rododendro, in prossimità del lago artificiale, in località Pasquireaux (mt. 960). Da qui si prosegue a sinistra e superata la località Lanza Villa abbandonando l’asfalto, si continua in salita su strada sterrata arrivando in località “la Croce”, ottimo punto panoramico su Frabosa. Con un tratto poco impegnativo si entra nel vallone di Rio Straluzzo e si arriva ad un ponticello che supera il corso d’acqua. Oltrepassata una piccola abetaia il sentiero perde leggermente quota per recuperare poi con una ripida rampa che prosegue attraversando la pista di sci del Malanotte. Al primo bivio teniamo la destra.Il sentiero prende quota gradualmente e la vista spazia sulla Val Corsaglia, Pra di Roburent, Monte Merdenzone. Oltrepassate le baite diroccate di Tetti Lorgane, presso un piloncino votivo vicino a una casa rurale in disuso, troveremo una sorgente che sgorga fresca tra i larici. Proseguendo si raggiunge un alpeggio da dove si intravedono gli impianti di risalita di Prato Nevoso e la colla del Prel. Dal colle si prende a destra la carrozzabile asfaltata che attraversa Prato Nevoso; oltrepassato il primo tornante si svolta a sinistra nei pressi di un ripetitore seguendo le indicazioni per la Baita delle Stelle. Questa strada continua sterrata tra splendide abetaie ricche di rododendri e mirtilli per arrivare presso la stazione di arrivo della seggiovia di Monte Moro (mt. 1674). Per scendere a Frabosa Soprana a piedi occorre però imboccare sul lato ovest di Monte Moro la pista di sci Plan Brun, che scende, da prima come pratone, poi sotto forma di mulattiera, fino ad un gruppo di rocce detto “Gruppo del Dente” mt. 1552 ove si imbocca la carrareccia che scende a tornanti e prosegue per circa 5 km fino a raggiungere la pineta del Gancio in prossimità della partenza della sciovia “Rododendro”, superata all’andata.

A San Bartolomeo attraverso la strada dei Plissè
Tempo di percorrenza: 1 ora
Dislivello: 175 metri
Grado difficoltà: molto facile

Passeggiata classica nei dintorni di Frabosa, molto panoramica e con innumerevoli possibilità di piacevoli soste, l’esposizione molto solatia ne fa luogo ideale per sgranchirsi le gambe anche con climi più rigidi. Dal centro del capoluogo, si giunge attraverso via Fontana Vecchia e via Roma presso l’Hotel Skilift in prossimità del quale inizia il percorso sterrato,che conduce alle case Plissè; di qui, si raggiunge località Mongrosso ove si trova la stazione di partenza delle seggivie M. Malanotte (mt. 1741) dotata del nuovo collegamento alle piste da sci di Prato Nevoso e Artesina che con Frabosa Soprana formano il comprensorio del Mondolè ski. Occorre a questo punto arrivare fino ad una casa isolata sulla destra per imboccare la mulattiera che, costeggiando il fianco della montagna, superato un grazioso gruppo di case ed un suggestivo ponticello, ci conduce in dolce salita fino alla Cappella di San Bartolomeo (mt. 1045). Da qui i più avventurosi potranno intraprendere la camminata delle antiche borgate di Frabosa che, attraverso case Griseri, conduce a Seccata. Altrimenti, si può scendere attraverso l’itinerario di salita o lungo la carrozzabile che, attraverso Campovecchio e Lanza Serra, conduce a Frabosa.

Da San Bartolomeo a Prato Nevoso attraverso il colle del Prel
Tempo di percorrenza: 1,30 ore
Dislivello: 600 metri
Grado difficoltà: facile

Dalla sinistra della cappella di San Bartolomeo (mt. 1045) si intraprende il sentiero che si eleva gradatamente con tornanti nel castagneto e successivamente nella faggeta, dove si incontra un bivio e si prosegue sulla sinistra. Il sentiero prende quota gradualmente e la vista spazia sulla Val Corsaglia, Pra di Roburent, Monte Merdenzone fino a quando si incontra una biforcazione dove si procede diritti lungo il percorso e si incontrano le baite diroccate di Tetti Lorgane; presso un piloncino votivo vicino a una casa rurale in disuso, troveremo una sorgente che sgorga fresca tra i larici. Proseguendo, si raggiunge un alpeggio da dove si intravedono gli impianti di risalita di Prato Nevoso e la colla del Prel, che termina su un piazzale di Prato Nevoso. Da qui, volendo si può proseguire con un’ora di cammino, fino alla Balma, dove è presente un rifugio.

Da San Bartolomeo a Prato Nevoso attraverso il vecchio sentiero di Burrino
Tempo di percorrenza: 2 ore
Dislivello: 600 metri
Grado difficoltà: medio

Dalla sinistra della cappella di San Bartolomeo (mt. 1045) si intraprende il sentiero che si eleva con tornanti nel castagneto e successivamente nella faggeta, dove si incontra un bivio e si prosegue sulla sinistra. Il sentiero prende quota gradualmente e la vista spazia sulla Val Corsaglia, Pra di Roburent, Monte Merdenzone fino a quando si incontra una biforcazione dove si svolta a destra e, dopo un leggero tratto di sentiero, si arriva a Burrino ivi si trova l’arrivo della prima seggiovia (mt. 1440) e la partenza della seconda, che porta a M. Malanotte (mt. 1741). Di qui si prosegue lungo la ripida pista da sci fino a incontrare, sulla sinistra, l’imbocco di uno stretto sentiero che raggiungere direttamente Prato Nevoso. Durante il cammino, nelle zone più aperte di un lariceto si possono ammirare stupendi panorami dalla bassa valle fino alle colline delle langhe, spaziando su gran parte della pianura monregalese.

Al Monte Pelato per l’antica via
Tempo di percorrenza: 1 ora e 15 minuti
Dislivello: 180 metri
grado difficoltà: medio

Questo antico sentiero collegava al capoluogo la frazione Bassi prima della costruzione dell’attuale carrozzabile. Dal Capoluogo occorre raggiungere il vecchio ponticello sul Rio Frabosa che si trova a sinistra della strada comunale Frabosa-Mondagnola, in corrispondenza della mulattiera che scende da Straluzzo. Da qui si scende per alcuni metri ancora sull’asfalto, dove, sulla destra in prossimità di una roccia si scorge una rampa molto ripida ma breve che ci introduce nel vero e proprio sentiero, che salendo con pendenza costante, attraversa un piccolo rio e prosegue nel bellissimo castagneto. Dopo aver attraversato il bosco, il sentiero si trasforma in mulattiera passando sulla destra di una casa rurale situata in un’ampia radura, da qui salendo ancora un centinaio di metri si arriva al bivio che conduce al maneggio sulla strada comunale per frazione Bassi. Un’ottima occasione per completare la camminata con una divertente cavalcata sui Serri di Mondagnola.